domenica 5 luglio 2015

FALLITI E PELLEGRINI

Il referendum greco, dunque. Un referendum sballato e gigionesco, organizzato (malissimo), in quattro e quattr’otto. Quando, peraltro, il popolo aveva il cuore in gola e i suoi soldi (già pochissimi), erano stati bloccati.
… Con gli applausi e la benedizione della solita allegra compagnia di giro, che si è recata in pellegrinaggio da quel Tsipras oggi alleato della destra (la famosa e penosa brigata kalimera: Vendola con Sel al seguito, antagonisti e sognatori vari, i reduci e i falliti della sinistra sinistrata, Fassina, altre sigle dello zero virgola). E col sostegno morale (anzi, immorale), dei soliti bulletti che se ne approfittano per farsi notare (Salvini, i grillini, uno sfegatato e spiritato Brunetta, e via delirando.).

Il referendum greco, insomma. Costituito da un quesito incomprensibile (per molti sconosciuto), fin dall’inizio. Con tanto di correzione e rettifica strada facendo, per aumentare la confusione.
… Un referendum che ha rischiato di spaccare il Paese per sempre, dopo aver già mandato in crisi tante famiglie (mettendo i padri contro i figli, e i fratelli uno contro l’altro, solo perché divisi tra un sì e un no ad una domanda fumosa e demagogica).

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