lunedì 22 dicembre 2014

ORIANA, L'ANTI-USA

Massimo Fini, in una intervista di Silvia Truzzi (per il quotidiano “Il Fatto”), ha voluto precisare chi era davvero quella donnaccia fanatica e spiritata (all’epoca anti-americana), della Oriana Fallaci. Lo ha fatto, fra l’altro, con queste parole:
«Con lei ho avuto un buon rapporto per un certo periodo. Poi siccome litigava con chiunque, ha litigato anche con me. Una piccola casa editrice le aveva chiesto di scrivere un'autobiografia per le scuole. Lei non aveva tempo e mi disse se volevo scriverla per lei. Accettai volentieri per stare a fianco di uno dei miti del giornalismo italiano. Abbiamo lavorato a questa cosa per un po'. 
Poi si è giustamente accorta che era uno spreco dare la sua vita a me. Ma siccome lei era fatta com'era fatta, non mi disse questo. Ma che improvvisamente aveva scoperto che ero una spia della Cia. Allora era antiamericana, quando passeggiavamo per Firenze bisognava sempre nascondersi dentro un portone perché, nella sua megalomania, era convinta di essere inseguita da qualche agente. Io sorridevo di questa megalomania, considerandola innocente. Poi mi sono un po’ ricreduto».

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Altri miei post su Oriana Fallaci: QUI, e poi QUI.

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