domenica 3 novembre 2013

SE TELEFONANDO

Succede anche questo: che i berlusconiani vanno in televisione e paragonano le telefonate della Cancellieri (a Giulia Ligresti), con quelle di zio Silvio (che telefonò in questura per salvare il culo alla sua amichetta “Ruby Mubarak”).
… E intanto, nel web si fa a gara a sparare sulla ministra, offendendola prima ancora che possa aver riferito in Parlamento. Del resto riflettere e informarsi è faticoso. Molto meglio pigiare sul “condividi” o sul “mi piace”. Gli idioti trovano che c’est plus facile!


Ovviamente, su Facebook (e ovunque), ho sentito di dover commentare anch'io i post contro la ministra Cancellieri

«Non mi risulta (non ancora), che nel comportamento della ministra Cancellieri ci sia qualcosa di riprovevole. Direi che prima di sputare, scatarrare, e offendere (alla ca**o di cane), bisognerebbe lavarsi la bocca per benino. Magari sarebbe cosa buona e giusta informarsi prima di buttare merda, inoltre suggerisco di aspettare che lei possa rispondere in Parlamento. Nei paesi civili si usa così, ma capisco che il Berlusconismo ha traviato tanta italica “ggente” (che in Italia era già stupida di suo, e che sul web ha imparato a offendere una donna perfino per la sua presunta bruttezza o per la presunta sgradevolezza della voce, dandole addirittura della “t***a”!).
... Chi ha contribuito a scatenare questa polemica (cliccando sul “mi piace” e rilanciando i post in cui si colpevolizza la ministra, dovrebbe farsi un esame di coscienza. Ad avercela, ovviamente!

Alcune parole dette in privato dalla Cancellieri (nelle intercettazioni che sono state pubblicate sui giornali), possono effettivamente risultare sgradevoli alle nostre orecchie. Ma noi magari faremmo di peggio se dovessimo parlare(privatamente), con una amica che si ritrova coi familiari tutti in prigione! Peraltro: non risulta (non ancora), che la ministra abbia fatto pressione alcuna. Sollecitare provvedimenti in armonia con la legge è perfettamente lecito. E non sappiamo fino a che punto le sue parole nascevano da convincimenti veri (magari erano parole in qualche modo "di circostanza", vedendosi lei costretta a confortare una donna che conosceva da tanti e tanti anni).
... D'altra parte, la Cancellieri si è sempre mostrata disponibile ad atti di clemenza nei confronti dei carcerati. Nulla di strano che abbia voluto informarsi anche di una vecchia conoscenza, e certo non aveva potuto precedentemente occuparsi di Stefano Cucchi (all'epoca in cui era in carcere lei non era ministro, volete ficcarvelo in testa finalmente?). Ma capisco che i forcaioli e il popolo bue in genere sa solo starnazzare, invidiare, e fare di ogni erba un fascio.


Il confronto con la telefonata di zio Silvio alla questura, poi, avrebbe senso se la ministra si fosse inventata qualche bugia colossale (ad esempio se avesse detto che la Giulia Ligresti era la nipote di Mubarak, magari paventando possibili incidenti diplomatici). Invece risulta (da quanto ha affermato Gian Carlo Caselli), che tutto è avvenuto nel rispetto delle regole perché NON CI SAREBBE STATA ALCUNA PRESSIONE su chi doveva decidere.
... Inoltre, anche il figlio della Cancellieri non si capisce cosa c’entri in questa polemica. Si è licenziato da tempo, non risulta essere complice di alcunché, casomai lui è tra gli accusatori dei Ligresti (ricambiato con disprezzo da loro, come si evince dalle intercettazioni). E dunque riflettete tutti prima di correre alle conclusioni, E vergognatevi.

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