lunedì 29 ottobre 2012

SICILIA BEDDA

  Uffa, quante storie solo perché mezza Sicilia è rimasta a casa! E quante storie sul “messaggio forte” che i siciliani avrebbero lanciato col loro astensionismo!
  Insomma, cosa dovevano fare questi nostri connazionali quando hanno capito che l’ultima volta hanno votato alla cazzo di cane? Ovviamente si sono chiusi in casa per la vergogna, oppure sono andati al mare per non fare altri danni. Bravi, si fa così. Lo capissero anche le altre regioni! 


... E NEL FRATTEMPO:
EVVIVA CROCETTA PRESIDENTE!

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La Sicilia di un tempo (quella de "Il Gattopardo")


lunedì 15 ottobre 2012

AMANDA

AMANDA TODD, 15 ANNI, PRIMA DI "TOGLIERE IL DISTURBO", HA DECISO DI LASCIARE IL SUO ULTIMO MESSAGGIO SU YOUTUBE.
... ANCHE LA MAMMA DESIDERA CHE IL VIDEO SIA VISTO. NELLA SPERANZA CHE I "FOGLIETTINI" DELLA SUA BAMBINA AIUTINO IL MONDO A RIFLETTERE
.

domenica 7 ottobre 2012

L'OGGETTO IN QUESTIONE

  Il quotidiano dei vescovi italiani ("Avvenire"), ha spiegato che Paolo Gabriele, essendo "aiutante di camera" del Papa, fino a ieri figurava nell' Annuario Pontificio come uno dei "familiari" di Sua Santitudine.
... Ora, siccome Santa Romana Chiesa strilla ogni santo giorno su cosa debbe intendersi per "famiglia", se ne deduce che il Vaticano stesso ha le idee parecchio confuse sul tema. E si capisce che sulla questione siano un pò schizofrenici: l'Oltretevere impone (e si autoimpone) il celibato e la castità. Poi, però, pretende di dettar legge su come si fa sesso. E ci insegna financo come ci si sposa e come si educano i figli. Con risultati, ovvio, davvero esilaranti.

  Frattanto: la condanna al "maggiordomo" del Papa (in verità assai mite, perché bisognava tenerlo buono nella speranza che non rivelasse altro di imbarazzante), è stata pronunciata "in Mome di Sua Santità Benedetto XVI, gloriosamente regnante". E solo dopo che il tribunale ha "invocato la Santissima Trinità".
Ma a questo punto uno se lo chiede: che giustizia è quella ha impedito al "corvo" Paolo Gabriele di aprire il suo cuore? Perché, insomma, bisogna ricordarlo: il maggiordomo sostiene di aver fatto tutto ciò per amore della Chiesa e del Papa. Sostiene di aver voluto far conoscere il marcio che circonda il Pontefice. 
E voleva dimostrare - questo infine l'asserito movente del suo crimine - che Benedetto XVI viene tenuto all'oscuro di tante cose, al fine di manovrarlo meglio. Ma quando stava per fare qualche esempio di questa sua convinzione è stato subito bloccato dal giudice Giuseppe Della Torre (che lo ha zittito con queste fulminanti parole: "La prego, s'attenga all'oggetto in questione!").
  Inoltre: che giustizia è quella che ha tenuto fuori dal processo le persone e gli ecclesiastici che "Paoletto" ha indicato come suoi confidenti, nonché ispiratori delle sue affannose ricerche? Che giustizia è quella che tira in ballo l'invisibile Spirito Santo, se anche Paoletto dice di aver rubato i documenti del Papa per ordine della Santa colombella?
... E infine: che giustizia è quella che parla un linguaggio medievale in cui il tiranno tedesco sarebbe "gloriosamente regnante"? Forse il Vangelo non è stato sufficientemente chiaro quando ha spiegato che i cristiani non pensano né a regnare in questa terra, né alla gloria in questa vita?