sabato 31 dicembre 2011

L'ARTE DEI CIARLATANI


L’Italia pseudo-kattolica si merita la crisi e pure la peste bubbonica. Perché si proclama cristiana ma invece del Vangelo legge (soprattutto a Capodanno) l’oroscopo. 
... Già, come se non fosse stato già dimostrato ampiamente che gli astrologi sparano solo minchiate (e non ne azzeccano una di sensata neanche a pagarli!).



  Il quotidiano “La Stampa” ha voluto sentire su questi argomenti Stefano Bagnasco (segretario del Cicap). E all’intervistatore (R.Zan.), Bagnasco ha spiegato le strategie di maghi e maghetti, con queste parole: «Fare prognostici è un’arte. Possiamo dire che vengono usati alcuni trucchi. Uno è quello di prevedere eventi generici, per esempio dire che si verificherà un terremoto senza dire dove e quando. E’ abbastanza facile che ciò accada. Un altro sistema è quello di fare previsioni inverificabili: nel 2012 l’amore trionferà non è un’affermazione che può avere un riscontro. Infine fare tante previsioni: statisticamente qualcuna sarà azzeccata e ci si ricorderà quasi sempre di quelle, dimenticando le altre».

   [ L'INDAGINE CICAP SULLE PREVISIONI ASTROLOGICHE QUI ]

lunedì 26 dicembre 2011

L'ESODO DI NATALE

Ultimo Natale "in casa Splinder". A fine gennaio ci sarà lo sfratto, e una marea di blogger rischiano di veder sparire i loro amatissimi post. L'esodo verso altre piattaforme si presenta più difficile di quel che si pensava.


Questo è stato l’ultimo Natale in casa Splinder. Infatti, dal 31 gennaio 2012, se i blog ospitati in quella piattaforma non sarano riusciti a trovare un’altra sistemazione, spariranno inesorabilmente (anche quelli di chi scrive).
... In ogni caso, nessun problema: altrove la vita ci riserva (almeno si spera) tanti altri 25 dicembre. E comunque Gesù Bambino continuerà a scendere dalle stelle alle stalle, riscaldato da quei due simpaticoni del bue e dell’asinello. A prescindere, blog o non blog.

[ Il religioso discorso continua subito dopo il video: intanto auguri! ]

AUGURI DA ANNIKA (DALLA SVEZIA CON AMORE)


"Sia chiaro che non è finita qui"
(a cura del dirimpettaio)

   Solo a fine novembre ho saputo che quelli di "Splinder"hanno deciso di chiudere baracca e burattini, buttando in strada una marea di blogger ospitati nella loro piattaforma. E dunque anch’io (che su Splinder ho ben quattro blog), mi dovrò rassegnare.
Inizialmente non sapevo dove sbattere la testa, e mi sono chiesto se lo sfratto avrebbe chiuso per sempre una meravigliosa avventura. Ma dopo qualche giorno di smarrimento e confusione mi è parso di capire che c’è una soluzione: si può traslocare (si spera di poter traslocare), su altre piattaforme.
… Resta da capire dove conviene emigrare. Resta da capire cosa andrà perso o danneggiato durante la trasferta (come è successo a molti). E soprattutto resta da capire se (come è molto probabile), si dovrà rimpiangere il tempo trascorso qui, dove si era ormai di casa.
     

   In questi giorni su Splinder c’è stato un fuggi-fuggi generale. E si capisce: i blog che non si trasferiranno per tempo verranno cancellati definitivamente alla fine di gennaio 2012. D’altra parte, già da diversi giorni pubblicare e comunicare su Splinder è diventato difficile e faticoso, e molti si sono lamentati di essere stati avvisati con così poco preavviso.
… Io no, non mi voglio lamentare. Anche se ho paura di non riuscire a mettere in salvo tutto il materiale che ho ammassato in questi anni, in questo momento preferisco pensare a quante cose ho potuto fare fin qui, grazie a loro. Peraltro, l’ho fatto completamente gratis, e senza essere mai stato censurato (da non crederci: non mi sono mai tirato indietro, e tuttavia mi hanno contestato una solo foto).
 

   Su Splinder ho potuto dire tutto quel che ho voluto, e non ho mai avuto nessuna vera grana (molte piacevoli polemiche con gli altri blogger, ma nessun fastidio dalla polizia postale). Per questo adesso voglio ricordare solo le tante belle cose (ma veramente tante), che ho potuto fare qui.
... Se mi ci metto a pensare ho perfino l’imbarazzo della scelta: ho potuto dire peste e corna di Madre Teresa (una donna
“cinica e spietata”), di Beppe Grillo (un “penoso comicante condannato per omicidio colposo plurimo”), di Karol Wojtyla (un papa “cocciuto e medievale”), di Oriana Fallaci (una donnaccia “perfida e ignorante”), di Giorgio Gaber (un “qualunquista disponibile a votare per Forza Italia se Berluska candidava sua moglie”), di Adriano Celentano (un cattolico che “predica le cose semplici ma vive nel lusso e si atteggia a Messia”), di Pasolini (un intellettuale che “criticava la modernità e la televisione ma sfruttava i soldi e le belle auto per rimorchiare i ragazzini”).
 

   Grazie a Splinder ho messo in dubbio il valore di tanti presunti eroi moderni (Gino Strada in primis). Ho sputato sui tanti luoghi comuni, sui troppi pregiudizi, sulle incredibili superstizioni che ancora ostacolano il progresso.
...
Ho fatto notare quanto è anacronistico il buddismo, quanto è ipocrita Santa Romana Chiesa, quanto dogmatismo c’è perfino in certo ateismo. Ho parlato della merda, del piscio, della puzza, e soprattutto del puzzone (alludo al piduista che vedeva i ristoranti sempre pieni, e noi tutti "benestanti". Alludo al più grande statista "degli ultimi 150 anni" , che considerava il fascismo "una democrazia minore").
 

   In questi anni ho cancellato pochissimi commenti (probabilmente neanche una decina). Ho risposto a quasi tutte le osservazioni con garbo (anche con chi non se lo meritava). Ho imparato mille e più cose (anche grazie alle critiche che mi venivano mosse). Molta gente mi ha contattato, e ho ricevuto anche molti complimenti (perfino imbarazzanti).
... Purtroppo alcune di queste persone non le ho più sentite, magari in seguito ad alcune toste discussioni che abbiamo avuto: io non ho il coraggio di contattare nessuno, ma capiranno che mi riferisco anche a loro quando dico grazie di tutto.
 

   Grazie a Splinder ho avuto molte belle sorprese. Non potendo elencarle tutte, ne scelgo tre a caso: un famoso senatore di centrodestra mi ha scritto per dirmi che - indipendentemente dalle mie opinioni su di lui - aveva trovato simpatico il mio blog. Il quotidiano più diffuso nella mia zona (la “Tribuna di Treviso”), mi ha citato tra i blog più curiosi della provincia. Una donna combattiva e valorosa, tuttora molto impegnata nelle sue battaglie, mi ha fatto capire che aveva letto - e probabilmente apprezzato - quel che avevo scritto sul calvario di suo marito (morto in condizioni penose e tra mille polemiche che continuano anche oggi).
 

   E poi ancora: ho ricevuto tante osservazioni e commenti mi hanno aiutato a capire meglio la gente e il mondo che mi circonda. E tantissime erano le cose che mi venivano riferite privatamente affinché ne scrivessi. Da rimanerne lusingato.
... Mi furono riferite anche alcuni pettegolezzi su un monsignore del Vaticano, informazioni che tuttavia preferii non pubblicare perché immaginavo essere del tutto infondate (e invece diventarono cronaca qualche tempo dopo, accidenti!).
 

   Grazie a Splinder ho fatto parlare un personaggio che molti anni prima avevo fatto conoscere (“Roberto Camoni”, il ragazzo sieropositivo). Ho potuto creargli un blog in cui lui – attraverso la mia fantasia – spiegava i problema di tante e tanti che si ritrovano ad affrontare problemi all’apparenza insormontabili (ma spesso non lo sono affatto: anche l’Aids oggi non suscita più il terrore di un tempo, e io ho attraverso “Roberto” ho potuto ricordare che la scienza vincerà sulla paura e sull’odio).
… Poi, grazie a Splinder ho potuto riproporre 
la lettera-testamento che “Roberto” aveva scritto molti anni prima (e che era stata riportata da diversi giornali). Inoltre ho potuto riproporre la risposta che Nichi Vendola aveva fatto pubblicare sul quotidiano del suo partito (all’interno di questo post). E non è tutto: essendo l'autore dei suoi testi, ho preso in giro i quotidiani “Libero” e “Il Giornale”. Infatti, attraverso di lui, ho potuto fingere l'adesione ai loro appelli contro Fini, al fine di dimostrare che raccoglievano anche firme inesistenti Leggi qui e poi anche qui (e l’ho fatto molto prima che i loro giornalisti, con la stesso stratagemma, prendessero in giro le firme di Bersani!).
 

   Morale della favola: tutto è stato bello, bellissimo, ma adesso questo blog deve chiudere. Resta in piedi la mia pagina fèisbuk, e quella su Twitter. Restano in piedi, naturalmente, i blog che ho sulle altre piattaforme.
... Penso che senza Splinder nulla sarà più come prima, ma sono anche convinto che non è finita qui (e questa, sia chiaro, non è una minaccia ma una promessa. Voglio che i miei blog risorgano tutti, da qualche altra parte, in un modo o nell’altro).

                                             Il fastidioso dirimpettaio (Natale Pellizzer)

domenica 18 dicembre 2011

TEMPO DI BILANCI

Con le feste diventa più facile fare un bilancio. Per questo Roberto Camoni (sieropositivo e profugo di "Splinder"), ha pubblicato una lettera che gli ha inviato Nichi Vendola. E l'ha presentata con queste parole: «Prima di chiudere il mio blog, prima di radunare la mia roba, prima di infilare tutto negli scatoloni, apro il mio album dei ricordi per dimostrare (anche attraverso certe foto ingiallite), che oggi siamo più belli di ieri, e che probabilmente domani saremo più belli di oggi. Per la serie: che meravigliosa avventura è la vita!».

       [ LEGGI IL POST CLICCANDO QUI ]

sabato 3 dicembre 2011

I CORVI SU LUCIO MAGRI

Povero Lucio Magri, prima ancora che arrivasse in cielo il giornale dei vescovi italiani ci ha fatto sapere che il suo suicidio è stato un “naufragio della speranza” .
(... E allora uno se lo chiede: se Dio esiste, perché non stramaledice tutti quei brutti corvi che attendono il nostro cadavere per gracchiarci sopra?)



Si dice che “uccide più la lingua che la spada”, ma la lingua biforcuta della Chiesa si accanisce anche su chi è già morto. E infatti il giornale dei vescovi italiani (“L’Avvenire”), ci ha spiegato che il suicidio di Lucio Magri è stato un “naufragio della speranza”. Addirittura.

Lucio Magri è sempre stato un comunista errante ed eretico. Nato democristiano, passò molto presto nel Pci (da cui è stato poi cacciato). Quindi ha fondato il “Manifesto”, per poi approdare al Pdup. In seguito è ritornato nel Pci (non più filosovietico), quindi in Rifondazione, e infine nel “Movimento dei Comunisti unitari”.
... Da uomo raffinato qual’era, Lucio Magri ha predisposto la sua fine con grande accuratezza. Mentre lui, in Svizzera, diceva addio ad una vita di passioni (politiche e non: è arcinota la sua lunga relazione con Marta Marzotto), a casa sua ha voluto che gli amici stessero in compagnia. Le sue ultime volontà sono state queste: «Niente pubblicità, niente funerale, niente necrologi. Vorrei evitare cerimonie pubbliche, rimembranze, etc…».

Viviamo in un Paese di atei-devoti che vorrebbero imporci la loro contraddittoria morale. Viviamo in una Italia di puttanieri pseudo-kattolici che si atteggiano a difensori dei “valori non negoziabili”. Viviamo in una epoca in cui Santa Romana Chiesa sta lentamente – quella sì, per davvero! – naufragando senza speranza di resurrezione. Ebbene, proprio in questo momento di sbandamento e di confusione Lucio Magri  ci ha insegnato che dobbiamo amare la politica e la vita, ma che possiamo ribellarci ai bigotti che vorrebbero toglierci perfino il diritto – se ne avessimo bisogno - di porre fine alle nostre sofferenze. 

Lucio Magri ci ha insegnato che possiamo rifiutarci di subire una fine dolorosa e disumana. Perché la vita riserva già troppa sofferenza, e non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo cedere alle paranoie del Vaticano (che ci vorrebbe pronti ad accettare ogni croce).
… Non solo: questo raffinato polemista ci ha spiegato che possiamo farlo con dignità, con compostezza, senza urlare, magari con un piacevole sottofondo musicale. Senza dover per questo sentirsi in colpa e perfino senza sporcare il tappeto. 



Le ultime parole famose sul suo gesto

«Lucio Magri, fondatore del Manifesto, protagonista della sinistra eretica, è morto in Svizzera all’età di 79 anni. Morto per sua volontà, perché vivere gli era diventato intollerabile […]. Anche Magri voleva cambiare il mondo, e il mondo degli ultimi anni gli appariva un’insopportabile smentita della sua utopia, il segno intollerabile di un fallimento, la constatazione amarissima della separazione tra sé e la realtà. Così le ali ha deciso di tagliarsele da sé, ma evitando agli amici lo spettacolo del sangue sul selciato…».
   (Da un articolo di Simonetta Fiori, per “Repubblica”)

«In Italia puoi decidere di andare all’estero a ucciderti legalmente, basta avere i soldi e le conoscenze. In Italia puoi decidere di andare all’estero per la fecondazione assistita, basta avere i soldi e le conoscenze […] esattamente come in Italia potevi abortire o divorziare alla Sacra Rota: bastavano i soldi e le conoscenze, e in parte è ancora così.
Gli è che una società del genere, in cui i diritti e le facoltà sono regolate dai soldi e dalle conoscenze, è feudale e ingiusta prima ancora che classista. E’ anche stupida e ipocrita, considerando che ormai viviamo in un’Europa senza frontiere…».
   (Da un articolo di Filippo Facci, per “Libero”)

«Sono una decina i suicidi narrati dalla Bibbia e per nessuno vi è una condanna. Anzi, un suicida, per l’esattezza Sansone, viene perfino ricordato dal Nuovo Testamento tra i padri della fede…».
    (Da un articolo di Vito Mancuso, per “Repubblica”)