martedì 16 agosto 2011

LA FESTA SBAGLIATA

A due anni di distanza dal ‘fattaccio’ Piero Marrazzo si è lasciato intervistare da Concita De Gregorio. 
L'ex governatore del Lazio ha spiegato che lui non si è mai (quasi mai), drogato. Ha precisato che gli piacciono le donne (le trans sono “donne all’ennesima potenza”). E che non è assolutamente omosessuale (il fatto che le transessuali abbiano certi ‘attributi’ sessuali è “irrilevante nel rapporto”).

La cosa più difficile? Spiegare alla figlia di dieci anni quel che era successo (“Le ho detto che papà è andato alla festa sbagliata”). E ancora: “Vorrei che si ricordasse sempre che mi sono dimesso, che era una debolezza privata, che non ho fatto torto a nessuno se non alla mia famiglia”. 
... E poi, naturalmente, la rabbia per i carabinieri che gli hanno teso la trappola: “La corruzione era in chi avrebbe dovuto proteggerci, non posso credere che nessuno vedesse e sapesse tra chi comandava quel nucleo criminale”.





Dalla confessione di Piero Marrazzo
(intervistato da Concita De Gregorio, per “Repubblica”)

    «… Non faccio uso di droghe. Mi sarà successo tre o quattro volte nella vita, a distanza di molti anni. Da ragazzo, un paio. Un paio da adulto […].
So che non è bello da sentire e non è facile da dirsi, ma una prostituta è molto rassicurante. È una presenza accogliente che non giudica. I transessuali sono donne all'ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro. È, tra i rapporti mercenari, la relazione più riposante. Mi scuso per quel che sto dicendo, ne avverto gli aspetti moralmente condannabili, ma è così […].
Io non sono omosessuale. Non ne faccio un vanto, ma non lo sono. È così. Ho amato solo donne. Moltissimo, e con frequente reciprocità. Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c'è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili. Ma temo che ogni parola possa suonare come una giustificazione: non è quello che voglio. Quando sei padre le scelte in questo ambito, giuste o sbagliate che siano, se date in pasto alla pubblica opinione fanno male non a te ma ai tuoi figli. È questo che non mi perdonerò mai…».


“AL CAER LA NOCHE"

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