domenica 18 aprile 2010

Il piano anti-Bossi

L'ex “maggiordomo” di Umberto Bossi ha deciso di vuotare il sacco.
E ha raccontato di quella volta che, subito dopo il primo infarto del senatùr, i suoi volevano approfittarne per farlo fuori.

____________________


Da una intervista ad Alessandro Patelli
(di Alessandro Dell’Orto, per “Libero”)

Alessandro Patelli era il "pirla" (autodefinizione) della Lega. E’ stato arrestato il 7 dicembre 1993 con l’accusa di aver violato la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, tangente da 200 milioni di lire gentilmente allungata da Enimont. Erano gli anni di Mani Pulite, politica italiana stravolta, Di Pietro star (?!) e tutti dentro.
Patelli, responsabile amministrativo, organizzativo e uomo di fiducia di Bossi, è stato condannato a 8 mesi (arresti domiciliari) e poi ha lasciato il gruppo. E’ sparito, portando con sé verità e misteri del boom della Lega…

* Le piace la Lega di oggi?
«Non credo che la nuova classe politica sia più preparata di quella dei miei tempi. I vari Cota, Zaia, Stucchi, semplicemente, dicono alla gente quello che la gente vuole sentirsi dire. Non c’è dietro un vero progetto politico».

* Roberto Calderoli è ministro per la Semplificazione Normativa. Tante uscite folkloristiche, ma anche buoni risultati.
«Non mi piace. E’ una macchietta. Dice di aver soppresso 29mila leggi. Ma quali sono? Ce lo spieghi, non condivido il suo comportamento […]».

* Allora puntiamo alto. Ci sveli qualcosa che non ha mai raccontato.
«Nel 1991 Bossi ha il primo infarto, lo ricoverano a Varese e io ricevo una strana telefonata da due personaggi di primo piano della Lega Nord…».


* Nomi, grazie.
«No, ma non è difficile intuire: uno è tuttora nella Lega, l’altro è andato via».

* La chiamano e…?
«Cercano di convincermi, dicono che devo far dimettere Bossi, far decretare la sua incapacità di intendere e di volere. Così poi si può convocare il consiglio federale e prendere atto che le funzioni del segretario vengano assunte dal presidente federale in carica».

* E chi è?
«Franco Rocchetta».

* Un piano perfetto per far fuori il Senatur!

«Io rispondo che finché Bossi avrà un filo di voce, non farò mai nulla del genere».

* Bossi, poi, ha meditato vendetta?
«Non ha mai saputo nulla, lo scoprirà per la prima volta ora leggendo questa intervista […]».
__________________________


Altri post come questo sono sul blog N.tuttoL'ANNO, sul blog N.ogniDI', sul blog F.&FASTIDI.

Nessun commento: