martedì 10 marzo 2009

Luca Barbareschi, l'assenteista doc

LUCA BARBARESCHI (DEPUTATO ASSENTEISTA COME POCHI), PRIMA RIVENDICA UN LEGAME CON L'EBRAISMO, POI PARLA DEI PRETI PEDOFILI, INFINE SI DICE POSSIBILISTA SULLE ADOZIONI AI GAY.

L’ATTORE STIMA SACCONI, RIMPIANGE CRAXI, E VUOL BENE A ZIO SILVIO (… CHE PARAGONA A MUSSOLINI : MA SI PUO’?)
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Dall’intervista a Luca Barbareschi
(di Giancarlo Perna, per
Il Giornale)

In un anno alla Camera, la sua sola dichiarazione memorabile è quella a favore di nozze e adozioni gay.
«Ho detto solo che il problema va affrontato in modo laico. Non sopporto i ricatti della Chiesa. Né le uscite di chi, nato radicale per morire clericale, leggi Rutelli, le fa per raccattare quattro voti».

Pensa davvero che un bimbo sia ben allevato da genitori unisex?
«No. Penso che abbia bisogno di una mamma e di un papà. Sono però aperto alla possibilità di genitori gay, poiché il 90 per cento dei matrimoni etero sono un disastro».

Lei stesso ne ha uno fallito alle spalle.
«E ho visto quanto hanno sofferto le mie tre figlie. Si sottovalutano le fatiche del matrimonio. Per pilotare un jumbo si studia due anni. Poi, in cinque minuti di distrazione, si mette al mondo un figlio».

Figlio di separati, allevato da sua nonna, ha avuto un'educazione religiosa. Ma a scuola dai gesuiti ha subito abusi sessuali.
«Tra i 9 e i 12 anni. Avevo bisogno di attenzioni e un cinquantenne ha sfruttato con facilità la mia sensibilità di ragazzino».

E il gesuita pedofilo?
«È morto. Ma ha avuto il tempo di fare male a me e ai miei compagni. Bastava guardarlo. Ci adocchiava con la bava dall'angolo della bocca. E non era il solo. Il satirismo talare era diffusissimo».

Ora, però, sembra strasicuro di sé.

«In realtà, sono fragile e ipersensibile. Frequento solo persone con cui mi capisco. Vado d'accordo con Maurizio Sacconi, uomo positivo e intelligente».

Il ministro del Welfare è un laico ma ha preso una posizione ecclesiale su Eluana Englaro.
«Rispetto la sua posizione. Mi ha parlato dei suoi dubbi. Lo ha fatto con passione. Un esponente dell'epicità della vita, in un Paese in cui l'epicità è bandita».

Il gesuita le ha fatto perdere la fede?
«Sì. Le mie figlie sono cresciute senza religione, ma con un'educazione spirituale. Io ho invece un legame con l'ebraismo, per parte di madre».

Ha fatto però sesso senza tabù.
«Ho amato molto. Talmente innamorato da rompere il matrimonio. Oggi, forse, direi a mia moglie: parliamone, facciamo terapia di coppia. Ma il punto è che dopo 20 anni - stavamo insieme dai 14 anni e lo siamo rimasti fino a 35 - l'appetito sessuale scompare. Ah, se ci fosse una formula per durare. Che so, lo scambio di coppie o altro».

Lei ha posato nudo sul ‘Venerdì’.
«Potevo evitarlo. Ma siccome avevano già posato Sgarbi e Benetton, coprendosi però con le mani, mi sono detto: sono ben fatto, faccio un nudo integrale».

Ha difeso la bisessualità. Bisex come Pecoraro?
«L'ho difesa per partito preso. Comunque, è pratica diffusa. Tanto che ci sono più trans che prostitute. È nella natura umana. Mi irrita invece la gaytudine fatta di mossette. Mai capito perché i gay scimmiottino le donne».

Lei era craxiano.
«L'unico modernizzatore dell'Italia. Fa rabbia vederlo riabilitato dagli stessi che lo hanno impiccato».

Il Cav?
«Gli voglio molto bene, ma non lo sento altrettanto interessato a me».

Che idea ne ha?
«Statista di livello mondiale. L'ultimo ad avere altrettanta visibilità e rispetto era stato Mussolini. Non ho mai visto, come con lui, leader di tutto il mondo andare a casa sua per condividerne le strategie».




Altre scoreggette come questa sono su NATALEtuttoL'ANNO, poi su NATALE OGNI DI’, e infine su FASTI & FASTIDI.

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